08 - 05 - 2023

È ormai di qualche mese fa la notizia che Google Optimize non sarà più disponibile a partire dal 30 Settembre 2023. Le aziende di tutto il mondo stanno lavorando per individuare un’alternativa: moltissime, infatti, si affidavano al tool di Google per le loro attività di Conversion Rate Optimization (CRO).

La chiave per un’esperienza utente data-driven

Google Optimize ha consentito finora ad aziende di tutte le dimensioni di gestire l’esperienza utente sui propri siti web in maniera data-driven, verificando le proprie ipotesi direttamente sulle azioni degli utenti: anche grazie alla presenza della versione gratuita, Google Optimize ha permesso di sperimentare e avviare percorsi che hanno poi condotto a pratiche più mature e consolidate.

Google Optimize infatti permetteva di realizzare molte delle attività che rientrano nella cosiddetta CRO:

  • A/B Testing: attivare sul sito diverse opzioni di experience che puntano allo stesso obiettivo e mostrarle a gruppi di utenti omogenei, verificando e potendo così implementare l’opzione più efficace.
  • Ottimizzazione: implementare l’opzione più efficace evidenziata dai test, potendo così ottimizzare l’esperienza utente, minimizzando gli attriti e le incertezze, e facilitando il percorso degli utenti verso gli obiettivi desiderati.
  • Personalizzazione: creare gruppi di utenti che condividono caratteristiche comuni e offrire ad ogni audience un’esperienza dedicata, in modo che ciascuno possa ricevere il contenuto più interessante, o il suggerimento di next best action più appropriato, costruendo dei percorsi di navigazione personalizzati.

Google Optimize chiude perché – come riporta il comunicato ufficiale – “Optimize, though a longstanding product, does not have many of the features and services that our customers request and need for experimentation testing. We therefore have decided to invest in solutions that will be more effective for our customers.”

Come scegliere il prossimo strumento per l’Ottimizzazione e Personalizzazione

Ogni azienda, ed ogni referente aziendale per l’esperienza utente e per le digital properties, si trova ora nella condizione ideale per riconsiderare le proprie esigenze e priorità anche in ottica evolutiva e selezionare lo strumento che permetta di rispondere al meglio sul lungo periodo, ottimizzando i costi in base alle effettive esigenze.

Quali elementi valutare per scegliere il miglior successore di Google Optimize per la propria azienda?

  • Attività: L’operatività quotidiana si basa fortemente sull’attività di testing e i suoi output, oppure si basa su verifiche puntuali svolte in base alle necessità?
  • Visione: Si desidera mantenere le attività di ottimizzazione e personalizzazione al livello attuale o piuttosto sperimentare e introdurre novità.
  • Obiettivi: Quali use case si vorrebbero implementare? È il momento di immaginare gli scenari.
  • Utenti: Chi userà la piattaforma? Persone con competenze più tecniche o più business? Ruoli che avranno esigenze e punti di vista differenti?
  • Ecosistema: Lo strumento deve integrarsi in una piattaforma marketing già adottata? A seconda della piattaforma questo vincolo può indirizzare fortemente la scelta.
  • Budget: Gli strumenti specializzati hanno un ampio range di costi.

La selezione di un nuovo strumento rappresenta un momento critico: è utile poter verificare con mano la fattibilità dei propri casi d’uso più importanti, l’usabilità e l’efficacia dello strumento per la propria utenza, la possibilità di scalare, il livello di personalizzazione raggiungibile, la semplicità o la difficoltà di integrazione all’interno della marketing suite già adottata.

Molti strumenti offrono periodi di prova e la possibilità di effettuare delle Proof of Concept, ma raccomandiamo sempre di affidarsi a professionisti del settore – idealmente con esperienza su più tool – che saranno in grado di fare proposte ragionate sulla base dell’uso desiderato, della tipologia di azienda, del grado di maturità e dell’esperienza acquisita nel mettere alla prova gli strumenti su casi reali e molteplici.

Anche il tempo necessario alla migrazione può variare molto a seconda delle attività in corso, di quelle desiderate, e dei team coinvolti: anche per questo aspetto il coinvolgimento di un esperto è di grande utilità per una gestione ottimale della timeline di migrazione al nuovo strumento di CRO e per la progressiva implementazione di nuovi esperimenti e nuove funzionalità.

Perchè investire in uno strumento per la CRO?

L’importanza delle attività di CRO è tale che Google ha ritenuto di “spegnere” uno strumento che non poteva evoversi adeguatamente rispetto alle esigenze di mercato, che sono effettivamente molto maturate negli anni, e richiedono implementazioni sempre più avanzate e raffinate in termini di gestione delle audience, di selezione del contenuto da presentare e di integrazione con gli altri componenti della suite MarTech.

Ad esempio Google Optimize non ha mai permesso di implementare attività di recommendation. Oggi non ci sono dubbi che un’applicazione fondamentale ed estremamente performante della personalizzazione consista nel raccomandare i prodotti o contenuti ideali per l’utente, ovvero mostrare a ciascuno una raccomandazione di prodotti o contenuti ritagliata sulle sue caratteristiche. La selezione del contenuto da raccomandare e dei segmenti di pubblico a cui mostrarlo può essere estremamente raffinata fino a basarsi su algoritmi ad apprendimento automatico: difficile trovare oggi un’azienda – soprattutto customer oriented ma non solo – che sia disposta a fare a meno di questa opportunità.

Le attività di A/B Testing, Ottimizzazione e Personalizzazione – in stretta collaborazione con il monitoraggio della Customer Experience effettuato con appositi strumenti – consentono di trovare risposte fattuali ai comportamenti degli utenti online: come mai è diminuito un certo tasso di conversione, cosa fa sì che le iscrizioni siano superiori o inferiori alle attese, se la revisione della navigazione è stata gradita; non solo ma consentono anche di lavorare verso la crescita dei risultati, con i sistemi di recommendation personalizzata e implementando costanti miglioramenti alla navigazione.

Disporre di uno strumento per la Conversion Rate Optimization adeguato e pronto a crescere e scalare è fondamentale per permettere ai team responsabili della customer experience digitale di portare reali risultati – sia in termini di conversioni, sia in termini di una migliore esperienza utente. Solo sfruttando questo tipo di strumento, infatti, si riesce a lavorare basandosi su dati raccolti con esperimenti puntuali nel contesto specifico del proprio sito, pagina e pubblico di interesse. Non benchmark, non indagini: il mio pubblico, il mio sito, il mio obiettivo.

Non a caso in BitBang, che ha a cuore l’approccio data-driven come base del MarTech, il team dedicato alla Ottimizzazione e Personalizzazione dell’esperienza utente online è fra i primi nati ed ha potuto espandere le proprie competenze nel tempo fino a coprire un ampio numero di piattaforme, ma soprattutto di use case e clienti.